Emanuele Aloia, la conferenza stampa di “Sindrome di Stendhal”

Emanuele Aloia, la conferenza stampa di “Sindrome di Stendhal”

15 Aprile 2021

Sindrome di Stendhal è il titolo dell’album d’esordio di Emanuele Aloia, in uscita venerdì 16 aprile per Sony Music Italy.

Emanuele Aloia introduce il suo nuovo album Sindrome di Stendhal E’ un giorno che ricorderò per sempre, il giorno precedente alla pubblicazione del mio primo album, Sindrome di Stendhal, un album molto vario, sia dal punto di vista concettuale, sia dal punto di vista sonoro e ha tante contaminazioni. Tengo a ringraziare Sony Music e il mio produttore Steve Tarta, che ha lavorato con me al disco nel nostro studio a Torino. Questo album è un lavoro lungo, di un anno e mezzo e parte con la pubblicazione da indipendente nella canzone Girasoli, brano che all’improvviso ha iniziato a generare una serie di di numeri legati allo streaming e alle vendite abbastanza impressionanti, considerando appunto il mio essere indipendente allora, diciamo che forse è una canzone ancora più importante rispetto al Bacio di Klimt nel mio percorso, perché è stata la canzone che mi ha dato fiducia, perché comunque mi ha fatto capire che potevo impormi con tutte le mie caratteristiche nel mondo musicale e poi da lì appunto con il Bacio di Klimt ho confermato questa mia impressione è che continuando poi questo percorso, andando poi a realizzare questo album, che ci tengo a dire non è un concept album, ma è sicuramente un album che dal punto di vista concettuale ha una serie di riferimenti artistici letterari che creano un filo conduttore tra tra le canzoni e l’arte. L’album si apre con Notte Stellata, quello che sarà il mio prossimo singolo, credo sia la canzone con più citazioni in assoluto all’interno, si apre quasi come una ballad e poi da metà della prima strofa ha un un’evoluzione quasi inaspettata, si continua con Mi stai già perdendo che è uno dei miei pezzi preferiti dell’album e con Ipocrisia. Ecco all’interno di questo album come ho detto ci sono tutte canzoni scritte nell’ultimo anno e mezzo, tranne due canzoni che sono appunto Ipocrisia stessa e la canzone Buongiorno principessa, che sono due canzoni che ho scritto circa quattro o cinque anni fa. Le abbiamo riprese e riarrangiate nuovamente, abbiamo deciso di inserirle all’interno dell’album perché credevamo nella loro potenzialità. Spero che questo disco piaccia, tuttavia penso che la cosa fondamentale è che piaccia a me, bisogna essere un po’ egoisti, io le canzoni le scrivo in primis per una mia esigenza poi sicuramente quando escono diventano di tutte le persone ed esse possono dare un’interpretazione personale che sicuramente sarà diversa da persona a persona.

In merito alla sua passione per l’arte e ai suoi idoli, Emanuele Aloia racconta: Sono tanto affezionato a Van Gogh, potrei dire anche Klimt perché il successo avuto con Il Bacio di Klimt mi hai cambiato la vita, tuttavia Girasoli è stata una canzone ancora più importante per me, perché appunto mi ha permesso di crederci. Questa canzone mi ha dato la fiducia, quella fiducia che mi mancava e che mi ha permesso di farmi conoscere alle persone. Direi Van Gogh anche per l’artista che è stato e anche un po’ per la sua vita, per il fatto che comunque lui non abbia potuto godersi del successo delle sue opere, perché quello è arrivato dopo la sua morte. Mi fa molto piacere ricevere nell’ultimo periodo messaggi da parte di studenti che mi scrivono che non apprezzavano l’arte, non apprezzavano la letteratura, e adesso attraverso le mie canzoni riescono a vederle, capirle e apprezzarle, questo mi dà grande soddisfazione. Ho avuto ancora più soddisfazione a ricevere da parte di alcuni professori, una foto di un registro elettronico dove c’era un compito che era stato assegnato, consisteva nell’ascoltare la mia canzone L’urlo di Munch, analizzarla e collegarla alla letteratura, poiché ne L’Urlo di Munch c’è una citazione alla Coscienza di Zeno.

Per quanto riguarda la scelta dei brani da inserire nel disco, Emanuele Aloia racconta: Siamo stati costretti a scegliere un numero finito di canzoni, ovviamente in quest’ultimo anno e mezzo ho immagazzinato delle cartelle sul computer con più di 100 canzoni inedite da poter pubblicare, questa è la cosa che mi ha fatto più male, ovvero escludere delle canzoni. Abbiamo scelto le canzoni che secondo me erano le più giuste per questo progetto, per questo album e sperando appunto che poi possano uscire le altre in futuro, in altri album, vedremo.

In merito al suo approccio alla scrittura, alle citazioni artistiche nelle sue canzoni, Emanuele Aloia racconta: Ho iniziato a scrivere canzoni a 13 anni, ho sviluppato prima di tutto l’aspetto della scrittura. Quando ho iniziato a rendermi conto che dietro a quello che scrivevo, c’era qualcosa in più alla semplice scrittura ho sviluppato tutto il resto. Credo che sia importante per ogni artista avere un’identità melodica dal punto di vista sì strumentale ma anche un’identità concettuale, quindi di testi, però ci tengo a dire che al di là di quest’album, questa caratteristica di inserire all’interno delle canzoni citazione dell’arte, della poesia, della filosofia in realtà c’era già in precedenza, penso a mie canzoni della prima ora, come in (R)estate a scuola che era una canzone estiva in cui citavo Platone. Il mio processo di lavorazione e di scrittura di solito parte dalla base, può essere un giro di chitarra o può essere anche una produzione del mio produttore Steve, non so spiegare come le scrivo le canzoni, nel senso che nascono e basta, onestamente ho molta paura di non riuscire più a scrivere, svegliarmi un giorno e non avere quell’ispirazione, perché non c’è una una regola, non ho un metodo fisso.

In merito alla sua città Torino, e al legame che ha con essa, Emanuele Aloia racconta: Amo molto andare in bicicletta in centro a Torino, quando fa bello e soprattutto in quest’ultimo periodo di distanziamento, anche la scorsa estate dopo il primo lockdown, è stata una liberazione girare Torino in bici. Dal punto di vista di legame artistico con Torino, io credo di aver visto molto di Torino legato all’arte, l’importante Museo Egizio e anche il Museo del Cinema.