Striscia la Notizia, le anticipazioni della puntata del 6 ottobre 2020

Striscia la Notizia, le anticipazioni della puntata del 6 ottobre 2020

6 Ottobre 2020

Dopo lo sgombero del campo nomadi del Foro Italico di Roma lo scorso 11 agosto, Rajae Bezzaz ha documentato come nelle ultime settimane alcune famiglie rom si siano insediate abusivamente nella zona protetta della Riserva naturale Valle dell’Aniene, tra baracche, rifiuti e incendi. 

Grande preoccupazione tra abitanti della zona: «Queste persone stanno ricreando il villaggio e la discarica abusiva che hanno mantenuto al Foro Italico per 25 anni. Non si limitano solo a sciogliere i cavi elettrici per ricavarne il rame. Il loro vero guadagno sta nella gestione di una discarica di materiali tossici abusiva». Nella Riserva naturale Valle dell’Aniene si sono già verificati 3 incendi molto sospetti. Il Vice Capo di Gabinetto di Roma Capitale Marco Cardilli ha dichiarato ai microfoni di Striscia: «Stiamo monitorando questi movimenti con la nostra Polizia locale. Abbiamo salvato il quartiere del Foro Italico e vogliamo assolutamente evitare che si ricrei la stessa situazione».

Nuovo capitolo dell’inchiesta soprannominata Candidopoli, in cui si ipotizza che in Italia alcuni esponenti delle forze dell’ordine si candidino in piccoli comuni solo per ottenere un mese di aspettativa elettorale retribuita. Dopo aver portato alla luce il caso del Comune di Carbone, in provincia di Potenza (vai al servizio del 28 settembre), dove alcuni poliziotti si erano candidati, ma una volta eletti si sono dimessi, e dopo aver constatato che il fenomeno è diffuso in altri piccoli comuni del Molise e dell’Abruzzo (vai al servizio del 5 ottobre), l’inviato Pinuccio nel servizio in onda stasera fa i nomi di molte liste sospette, sparse dal Nord al Sud Italia. L’inviato di Striscia ha intervistato il giurista Gabriele Maestri, che da tempo indaga il fenomeno: «L’identikit che abbiamo tracciato è quello di liste con grafica elementare e nomi simili, spesso ripetuti, presentate in piccoli comuni poco noti». Spesso queste liste hanno parole ricorrenti: è il caso di “Ancora insieme”, “Crescere insieme” “Insieme per cambiare”, “Insieme lista civica”, “Lista insieme” e “Insieme per il Paese”, o delle liste “Alternativa”, “L’alternativa”, dove tra l’altro lo stesso identico simbolo è apparso in tre differenti elezioni con diverse sfumature di azzurro.

Sono alcuni esempi di tantissime liste in cui sono spesso candidati dipendenti delle forze dell’ordine – commenta Pinuccio, che lancia un appello alle istituzioni: – Bisogna reintrodurre la raccolta firme obbligatoria per la presentazione delle liste nei comuni con meno di mille abitanti.