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Raige, da venerdì 2 ottobre il nuovo singolo “Cartagine”

1 Ottobre 2020
Raige torna finalmente in radio con Cartagine, il nuovo singolo dal 2 Ottobre.
Dopo una lunga pausa, che in realtà pausa non è, perché in questo periodo il cantautore torinese si è ritagliato di diritto una spazio tra gli autori più influenti della musica italiana. Firmando canzoni per artisti e interpreti come: Luca Carboni, Tiziano Ferro, Nek, Elodie, J-Ax e tanti altri.
Negli anni la sua penna ha trovato la maturità artistica, ma la sensibilità è rimasta invariata: quando ascolti una canzone scritta da lui te ne accorgi.
Colpisce il nervo scoperto, le parole scavano a fondo, e lo fa con semplicità senza scadere mai nella retorica spicciola.
In questo senso Cartagine ne è la riprova, oltre ad essere il giusto proseguimento del percorso intrapreso con il fortunato singolo Occhi inverno, uscito a febbraio 2020, che ha collezionato complessivamente un milione di ascolti streaming senza promozione, e da indipendente.
Partiamo dal presupposto che secondo me le canzoni non vanno spiegate, perché sono uno stato d’animo, e uno stato d’animo è soggettivo, qui c’è tutta la bellezza della musica. Magari ascoltiamo entrambi la stessa canzone, ma tu ci leggi e ci vedi qualcosa di totalmente diverso rispetto a me. Perché la colleghi al tuo vissuto, a ciò che per te è importante.
Ritorneremo a guardare le stelle e le portiere aperte della mia Volkswagen… e qui si potrebbe pensare che Raige faccia riferimento al periodo del lockdown, che ha segnato ognuno di noi, ma ci smentisce lui stesso con queste parole:
Ho sempre detto che la mia filosofia di scrittura è: un giorno vivi e uno scrivi. Se non vedi gente, se non fai esperienze, se non ti sporchi le mani e il cuore che cosa puoi scrivere? Questa frase non ha nulla a che vedere con il lockdown, gli autori e i cantautori che hanno scritto di quel periodo hanno voluto, come al solito, cavalcare un’onda. Io non sono così, non sono questo e non voglio esserlo! Ho imparato dai miei errori: mai più compromessi. La frase fa riferimento alla vita che facciamo: fatta di stress e impegni inderogabili, della carriera prima degli affetti e del tutto ora, tutto e subito. Io voglio pensare che io e lei ritorneremo a guardare le stelle, a goderci cose belle, ad avere il tempo di staccarci da tutta questa merda.