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Willie Peyote, dal 28 agosto il nuovo singolo “Semaforo”

27 Agosto 2020
Venerdì 28 agosto è in radio Semaforo, il nuovo singolo di Willie Peyote.
Il brano è prodotto dagli ALL DONE, band che ha partecipato alla composizione degli ultimi progetti discografici di Willie e che lo ha accompagnato durante i suoi tour. Il riferimento del titolo è ai saltimbanchi dei semafori, che ogni volta devono fare uno spettacolo sempre diverso per intrattenere lo stesso pubblico. Così è l’amore, che per non annoiare deve essere intenso e breve, in grado di rinnovarsi costantemente. Wllie Peyote ha commentato:
Abbiamo scelto ‘Semaforo’ per chiudere il ciclo di ‘Iodegradabile’ perché, oltre ad essere l’ultimo pezzo del disco stesso ed essere stato usato come conclusione anche nei pochi concerti che siamo riusciti a fare in questo 2020, è un brano che invita ad uno slancio propositivo, a godersi il gusto dell’improvvisazione non solo in amore ma nella vita in un momento come questo in cui le certezze di tutti vengono messe continuamente in discussione e non sappiamo cosa ne sarà di noi da qui ai prossimi mesi.
Semaforo arriva dopo la collaborazione di questa estate con l’apprezzato artista internazionale SHAGGY in Algoritmo, brano tra i più programmati di questa estate, ed è estratto dall’ultimo album di Willie Peyote, Iodegradabile (Virgin Records/Universal Music Italia), che ha debuttato al 5° posto nella classifica FIMI dei dischi più venduti, e segue il successo di La Tua Futura Ex Moglie, brano certificato disco d’oro con oltre 9 milioni di stream su Spotify e che ha ricevuto il sostegno dei principali network radiofonici.
Videoclip
Il concept del video è stato così spiegato dal regista Stefano Carena:
Nel video di Semaforo ho cercato di raccontare in maniera astratta tre relazioni nate all’uscita di un locale, sotto alla luce di un semaforo, e di come esse possano essere al tempo stesso sempre uguali a se stesse pur prendendo direzioni inaspettate, nel bene e nel male. Per quanto riguarda le scene di playback ho voluto omaggiare la scena di un film che ho molto amato: ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, da cui ho ripreso alla lettera alcune inquadrature e stacchi di montaggio.