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Lianne La Havas, dal 17 luglio il nuovo album “Lianne La Havas”

17 Luglio 2020
Lianne La Havas, londinese di SouthLondon è tornata a far parlare di sé con la pubblicazione di un singolo a fine Febbraio come la gemma soul Bittersweet, già ‘hottest record’ di Annie Mac, e con uno show live incredibile al Barbican con la BBC Symphony Orchestra & Jules Buckley affiancata da un’esibizione per Colors, tutte cose che hanno aiutato Lianne a rientrare nei radar per il 2020.
Ora il terzo album di Lianne l’omonimo Lianne La Havas, esce oggi dopo cinque anni dal precedente ’Is Your Love Big Enough?’ È un album di rara bellezza interamente fatto come voleva lei, frutto di un certo tipo di ricerca interiore. Un viaggio da un certo punto di vista geografico poiché Lianne ha fatto avanti e indietro dalla Gran Bretagna agli US lavorando sulla scrittura e seguendo contemporaneamente un determinato percorso interiore sulla propria identità. In tal modo ‘Lianne La Havas’ risulta un album ampio e luminoso. I suoi suoni a tratti ricordano il cantautore brasiliano Milton Nascimento (ad es. in ‘Seven Times’). Si potrebbero anche percepire rimandi alle esplorazioni jazz di Joni Mitchell e Jaco Pastorious (in ‘Green Papaya’), o la batteria che rimanda ai suoni caldi dell’età dell’oro di Al Green (in ‘Read My Mind’). Lungo l’ascolto di tutto l’album, c’è inoltre un senso di empowerment che poggia le sue radici nell’ R&B 90’s delle Destiny’s Child. Lianne La Havas è fatto da dieci canzoni che toccano tutti gli aspetti di una relazione. La prima traccia ‘Bittersweet’ fa proprio da overture, preparando il terreno per quello che verrà dopo dove è il turno di ‘Read My Mind’. Se queste prime canzoni suggeriscono un fiore che apre i suoi petali non è una coincidenza. Dice Lianne: “L’elemento che gioca un ruolo centrale nell’album è l’idea del ciclo naturale delle piante e della natura che mette sullo stesso piano questo percorso musicale ad un qualcosa di naturale che fiorisce, prospera, poi va via e poi torna ancora più forte”. Durante gli oltre cinque anni di gestazione di quest’album Lianne si è trovata spesso ad osservare il cambio delle foglie degli alberi dalla sua finestra in South London, colpita da quanto stesse crescendo e cambiando non sempre in una maniera del tutto accomodante. “Un fiore deve essiccarsi e morire prima di rinascere” dice. “Devi ripartire davvero dal basso per ricostruire te stesso”.
Dopo i tour e la promozione dei primi due album e diversi eventi rilevanti dal punto di vista emotivo personale era diventato più difficile per Lianne trovare del tempo alla ricerca della giusta ispirazione e confidenza necessaria a tornare in studio per il follow up. Come a volte capita il processo di registrazione del terzo album è iniziato un po’ per caso: ritornata da un soleggiato festival di Glastonbury del 2019 e relativa performance, La Havas e la sua band decidono di registrare in studio di ‘Weird Fishes’ dei Radiohead che avevano eseguito live: “Ho avuto una delle più belle e fruttifere esperienze che abbia mai vissuto in uno studio di registrazione e in quel momento ho deciso che tutto l’album doveva essere così: stare con la mia band farlo Londra appena gli altri avrebbero del tempo”. Da Luglio ad Ottobre le canzoni erano già pronte e a Dicembre tutto era stato registrato maggiormente a Londra ma anche a Bath e New York. Tutti quelli che hanno poi partecipato alla stesura finale dell’album, dal suo fidato collaboratore Matt Hales al co-produttore Beni Giles fino al co produttore Mura Masa hanno contribuito a mantenere il feeling intimo iniziale dell’album. La confidenza a livello di personalità e creatività che ha maturato Lianne La Havas si può tutta ascoltare in quest’ album omonimo. ‘Lianne La Havas’ è un disco che risulta essere in maniera urgente reale, un’entità vivente che respira da sé. Non è un disco che è stato ritoccato in favore appunto di un suono più “pulito”. Lianne è andata di “pancia” in questo album, andando nella direzione di ciò che fa star bene. La bellezza non segue sempre regole precostituite e ‘Lianne La Havas’ è proprio uno di questi esempi capaci di toglierti il fiato. Giunta a trent’anni l’artista, che non vede l’ora di suonare queste sue nuove canzoni live, ci saluta con questo pensiero
La cosa più bella è che sono canzoni mie e credo davvero in esse e potrete sentirlo, ascoltandole, che si tratta di me. Quindi non può spaventarmi se quello che sto facendo è quello che sono e soprattutto non può spaventarmi essere quello che sono.
Lianne La Havas è una squisita, ricca e tenera espressione di Amore Perduto e Rinascita che segna una nuova fase per l’artista inglese.
Tracklist
- Bittersweet
- Read My Mind
- Green Papaya
- Can’t fight
- Paper Thin
- Out Of Your Mind (Interlude)
- Weird Fishes
- Please Don’t Make Me Cry
- Seven Time
- Courage
- Sour Flower