INTERVISTA Giulia Molino

INTERVISTA Giulia Molino

30 Giugno 2020

1. Ventenne solare, testarda, fragile ed insicura di origine scafatese. Chi è Giulia Molino?

Giulia Molino è una ragazza tanto testarda e solare quanto fragile. Nonostante gli ostacoli che la vita ci presenta, non si è mai arresa. È caduta, ma si è sempre rialzata sfoggiando il sorriso più bello di sempre. Giulia sono io, con tutti i difetti e i pregi di una ventunenne. E sono fiera di essere ciò che sono, pronta a superarmi ogni giorno per essere la versione migliore di me stessa.

2. Appassionata di musica sin da piccola. Da dove è nata questa passione?

La mia passione per la musica nasce quasi per gioco all’età di 8 anni circa, partecipando ad un musical organizzato in un villaggio turistico. La verità è che, da quel momento in poi, non ho mai smesso di sognare.

3. Reduce dalla partecipazione al talent “Amici di Maria de Filippi”, in cui ti sei classificata terza, cosa ti ha lasciato questa esperienza?

“Amici” mi ha insegnato a non arrendermi. Ha forgiato la mia testardaggine e caparbietà. Ho imparato a non sottovalutarmi, e credo questo sia il valore più importante che questa esperienza potesse lasciarmi addosso, come un abito da indossare ogni giorno. Sentirsi all’altezza delle situazioni che viviamo, restando sempre coi piedi per terra, è l’ingrediente essenziale per affrontare la vita. 

4. Durante “Amici 19” hai avuto modo di presentare alcuni degli inediti presenti nel tuo album di debutto, tra cui “Va Tutto Bene”, “Le domeniche di maggio” e “Nietzsche”.

“Va tutto bene” racchiude l’importanza di una persona che riesce a distrarti dalle problematiche della vita. Ognuno di noi ha “la propria persona”. 

“Le domeniche di maggio”, come “Va tutto bene”, è una dichiarazione d’amore verso quel qualcuno che, proprio come una domenica soleggiata di maggio, riesce a trasmetterci l’energia di cui abbiamo bisogno. Dopotutto, credo fortemente che l’amore sia proprio quell’energia motrice in grado di trasmetterci la giusta forza per affrontare le nostre giornate. 

“Nietzsche”, invece, differisce da tutti i brani presenti nell’album, sia per genere che per contenuti. In “Nietzsche” ho deciso di spogliarmi completamente, parlando dei miei mostri, di quegli scheletri che gelosamente tengo rinchiusi nel mio armadio. Ho provato a parlare dell’anoressia e di tutti i problemi annessi al disturbo alimentare che per tre lunghi anni mi hanno tenuta rinchiusa in una vera e propria prigione. Scrivere “Nietzsche” è stato un atto liberatorio, nonché un messaggio di speranza per tutte le persone che soffrono di anoressia o di un qualunque altro disturbo alimentare. Io ce l’ho fatta, la musica mi ha salvata. Le passioni ci salvano la vita, tutti possono farcela. 

5. Della tua esperienza ad “Amici” mi ha colpito molto il tuo andamento, hai fatto un ingresso nella scuola con una rivisitazione del brano “Happy Days” di Ghali, per poi andare ad incanalare gran parte del tuo percorso su un pop melodico più tradizionale. Hai spesso detto che entrambe queste dimensioni ti appartengano, quale però in questo momento pensi ti possa esaltare maggiormente?

In Giulia coesistono entrambe le dimensioni, ed è per questo che sto provando ad unire il pop con il rap. 

6. E’ disponibile da un paio di settimane, in versione fisica, il tuo album “Va Tutto Bene”, che contiene i singoli già citati e altri quattro brani. Raccontaci cosa ti ha ispirato per la scrittura di questo album che tu stessa, spesso hai definito come un complesso di tante sfaccettature.

“Va tutto bene” è un album davvero variegato, sebbene ogni brano racchiuda una parte di me. L’ho scritto in collaborazione con artisti che stimo tanto e che fanno parte della mia grande famiglia “Isola degli Artisti”. Credo che in un progetto sia essenziale unire le forze e lasciare che più energie confluiscano verso un unico obiettivo, e cioè la nascita di qualcosa di bello. 

7. Con il tuo album sei riuscita ad entrare nella TOP10 dei dischi più venduti della settimana e a raggiungere oltre 5 milioni di stream sulle piattaforme di streaming. Te lo saresti aspettato?

Non mi sarei mai aspettata un simile riscontro da parte del pubblico. Mi hanno supportata sin dall’ingresso nella scuola di “Amici”, e non hanno mai smesso di farlo. Sono grata ad ogni singola persona, e non vedo l’ora di poterli ringraziare concretamente, magari con un abbraccio ad un instore e cantando ad un mio concerto. Spero che tutto torni alla normalità il prima possibile. Il mondo ha bisogno di musica. 

8. Da pochi giorni è disponibile sulle piattaforme digitali “Camice Bianco”, un brano intenso che hai voluto dedicare a tutti i medici, infermieri, OSS e volontari che trascorrono ogni giorno tra le mura di un ospedale. Cosa ti ha spinto a scrivere questo brano?

Trascorrendo una buona parte del lockdown all’interno della casetta di “Amici”, non ho vissuto pienamente la situazione disagiante in cui versava l’Italia in quel periodo buio. Ecco perché, una volta terminata l’esperienza ad “Amici”, ho avuto l’esigenza di documentarmi su Internet, per capire cosa fosse realmente accaduto e cosa stesse accadendo nel mondo. Guardando vari video, uno in particolare ha catturato la mia attenzione. Video nel quale un dottore, con le lacrime agli occhi, spiegava ciò che stava vivendo fra le mura di un ospedale. Erano parole strazianti, e non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in quel medico e in tutti gli eroi che ogni giorno hanno disposto la propria esistenza al servizio dell’umanità. Così nasce “Camice Bianco”. Come urlo di dolore, di speranza. Un GRAZIE impresso su carta, espresso con note, e forse non sarà mai abbastanza. 

9. Quali sono i prossimi passi di Giulia?

I prossimi passi di Giulia sono scrivere e sperare che tutto riparta alla grande il prima possibile. Non aspetto altro che incontrare tutte le persone che non hanno mai smesso di dimostrarmi il loro affetto e la loro vicinanza. La musica ci può unire.