Bruce Springsteen, la recensione del nuovo album “Western Stars”

Bruce Springsteen, la recensione del nuovo album “Western Stars”

16 Giugno 2019

Dal 14 giugno è disponibile Western Star, il nuovo album di inediti di Bruce Sprinsteen, uscito per Columbia Records/Sony Music.

BRUCE SPRINGSTEEN WESTERN STARS

Una carriera che dura ormai da oltre 40 anni quella di Bruce Springsteen, dalla pubblicazione di Greetings from Asbury Park, NJ nel 1973 e la conseguente pubblicazione di più di 18 album in studio, la vittoria di 20 Grammy, un Oscar e un Tony, è addirittura stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, ricevendo un Kennedy Center Honor. A cinque anni di distanza dall’ultimo album di inediti, Bruce Springsteen pubblica il suo nuovo progetto, intitolato Western Star, anticipato dai singoli Hello Sunshine, e il 24 maggio dall’emozionante There Goes My Miracle. Il diciannovesimo disco della carriera di Springsteen porta la sua musica verso nuove direzioni, prendendo in parte ispirazione dai dischi pop della California del Sud tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70.

«Questo lavoro è un ritorno alle mie registrazioni da solista con le canzoni ispirate a dei personaggi e con arrangiamenti orchestrali cinematici», racconta Springsteen, «è come uno scrigno ricco di gioielli».

Inoltre, Bruce Springsteen ha pubblicato un video per la title track, diretto ancora una volta dal vincitore di Grammy e EmmyThom Zimny. Nel video si vedono scene ispirate ai testi delle canzoni con il cantautore in primo piano, momenti live e storie riprese nel deserto di Joshua Tree in California. Dal 30 maggio è disponibile anche il brano Tucson Traincon un video in bianco e nero, sempre diretto da Thom Zimny, dove compaiono, oltre allo stesso Springsteen, molti dei musicisti che hanno contribuito alla creazione di Western Stars.

Western Star, registrato principalmente nello studio in casa di Bruce Springsteen in New Jersey, racconta in tredici brani una gamma infinita di temi tipicamente americani: dalle autostrade immense agli spazi desertici, dal sentimento di isolamento a quello opposto di comunità, dalla stabilità di casa alla speranza che non svanisce mai. Bruce Springsteen, autore di tutti i brani del disco, si mette in gioco completamente e grazie alla produzione di Ron Aniello, Bruce Springsteen riesce ad accostare tematiche quotidiane della vita americana ad arrangiamenti musicali compresi gli archi, i fiati, la pedal steel hanno contribuito più di una ventina di musicisti tra i quali Jon Brion (che suona la celesta, il Moog e la farfisa) e sono stati ospitati artisti come David Sancious, Charlie Giordano e Soozie Tyrell.