The Chainsmokers, la recensione di “Sick Boy”

The Chainsmokers, la recensione di “Sick Boy”

17 Gennaio 2019

Dal 18 gennaio sarà disponibile la versione fisica di Sick Boyl’atteso secondo album dei The Chainsmokers, il duo di dj/produttori Andrew Taggart ed Alex Pall che ha completamente sovvertito le regole della musica elettronica e pop.

The Chainsmokers, la recensione di "Sick Boy"

Noti al grande pubblico per le hit SelfieSomething Just Like This feat. ColdplaDon’t Let Me Down ft. Daya, The Chainsmokers sono in vetta alle classifiche di tutto il Mondo da ormai più di cinque anni, collezionando numeri impressionanti di stream e di views. In special modo negli ultimi due anni il duo, con il brano Closer feat. Halsey,  è stato in grado di bissare i loro stessi successi raggiungendo i 2 miliardi di views e 1 miliardo di streaming, numeri che gli hanno permesso di stazione per 12 settimane alla prima posizione della classifica HOT 100 Billboard.

Il nuovo album Sick Boy, che è stato reso disponibile interamente online lo scorso 14 dicembre, è una raccolta di tormentoni da club. Il disco, fin dagli albori, è stato probabilmente concepito come un progetto che si sarebbe costruito nel tempo, andando contro quello che la discografia ha sempre imposto, ovvero la pubblicazione di un album di inediti in una data unica, ma pubblicando quasi a cadenza mensile uno dei brani che sarebbe stato contenuto nell’album, accompagnato dal rispettivo videoclip.  In Sick Boy sono contenuti gli ultimi singoli di successo, Side Effects feat. Emily WarrenSick Boy, che da il nome all’album e conta oltre 250 milioni di stream, This Feeling feat. Kelsea Ballerini Hope feat. Winona Oak, ma trovano spazio anche dei brani “nuovi” come You Owe Me, dal carattere meno incisivo ma portatore di un mood che negli anni ha sempre caratterizzato i The Chainsmokers Save Yourself, in cui riescono ad esprimere tutta la loro creatività nella sperimentazione del suono accompagnata da piccole tranche di cantato. La particolarità che si scorge ascoltando l’album è la sensazione che il suono sia quasi reale e non prodotto artificialmente, forse dovuto alla collaborazione nel disco del percussionista Matt McGuire, che da tempo lavora con i The Chainsmokers durante i loro tour, regalando la sensazione di suono reale.

Tirando le somme si tratta indubbiamente di un album in pieno stile The Chainsmokers, una buonissima produzione che però non da una svolta artistica al duo, non necessaria probabilmente considerato i numeri che continuano a collezionare. Hanno inserito stili molto diversi tra loro, dai brani più pop a quelli più house permettendo così al disco di raggiungere un pubblico più ampio e variegato.