INTERVISTA: Francesco Setta “Ho parlato di me, di quello che sono, di quello che penso”

21 Dicembre 2018
Da venerdì 28 settembre, è disponibile su youtube e in rotazione radiofonica Musica buona, nuovo singolo di Francesco Setta, giovane cantautore lombardo prodotto da Max Zanotti.
Francesco Setta nasce a Como il 12 febbraio 1992 e fin dalla più tenera età vive immerso nella musica grazie alla passione dei sui genitori. Adolescente, inizia a scrivere i suoi primi testi, valvola di sfogo di un periodo particolarmente difficile. Parole che restano chiuse in un cassetto fino a quando, ventenne, forma il duo rap Calibro VII con l’amico Mirco “Smhate” Mereu. Il progetto registra il disco Vaso di Pandora, un album critico nei confronti della società moderna e del consumismo, caratterizzato da sonorità e tematiche tipiche di una certa scena hip hop. Successivamente, il duo decide di evolversi, intraprendendo un nuovo percorso musicale, cambiando il nome in Micro De Rua e collaborando con il produttore e batterista Ivan Cristallo. Nel 2017 Francesco decide di intraprendere la carriera solista. Conosce il produttore e musicista Max Zanotti (Deasonika, Casablanca, Rezophonic) con il quale inizia a lavorare al primo disco Uomo per metà, attualmente in fase di produzione. A settembre 2018 esce il primo singolo Musica buona.
Musica buonaè stata scritta e composta da Francesco Setta, registrata e mixata da Max Zanotti presso il 2000 Spire Studio Recording (Ronago, Como). Mastering di Tancredi Barbuscia presso il Green River Studio (Cavaria, Varese). Hanno suonato: Francesco Setta (voce, synth), Max Zanotti (chitarre, synth, programmazioni), Kayla Parr (voce).
““Musica buona” descrive il mio pensiero su alcuni aspetti negativi della nostra società – Racconta Francesco Setta –Razzismo, disinformazione, la perdita di alcuni valori etico-sociali un tempo fondamentali, la ricerca spasmodica del successo. Tutto questo si rispecchia in gran parte della “musica commerciale”, sempre più deteriorata, senza empatia o personalità, modellata esclusivamente sulle mode del momento.”
Intervista
Chi è Francesco Setta?
Innanzitutto ho 26 anni e vivo a Colverde, un paese in provincia di Como. Faccio l’operaio in una raffineria di metalli preziosi, e appena ho del tempo libero lo dedico alla musica. Sono appassionato di libri e di cinema, e ogni volta che ne ho la possibilità vado ad ascoltare dal vivo i miei artisti preferiti.
Cosa ti ha portato alla scrittura?
Sicuramente le influenze musicali molteplici da parte dei miei genitori! Ricordo ancora che a casa avevamo tonnellate di musicassette di artisti sia italiani che internazionali. In secondo luogo un periodo particolarmente difficile che ho vissuto durante l’adolescenza. Scrivere mi aiutava a stare bene, a sfogarmi, diciamo che la penna era la mia arma di difesa.
Il tuo nuovo singolo “Musica Buona” è stato prodotto da Max Zanotti, come è nata questa collaborazione?
Ho conosciuto Max come insegnante di canto, e trovando subito un’intesa molto positiva con lui e nato poi tutto da se.
“Musica Buona” è online da un paio di mesi, affermi che rappresenta la tua visione riguardo la società odierna. Approfondiamo questo aspetto, cosa pensi della società odierna contestualizzata nel ambito musicale?
Penso che i problemi della società moderna si rispecchino poi nella musica che ascoltiamo tutti i giorni, sopratutto in quella commerciale, che a mio parere è in totale decadimento qualitativo. Nel ritornello del mio singolo ho scritto: “Io non lo so cosa ci tiene a galla ancora, dentro ai bistrot senza neanche musica buona.” Perchè la musica è un po’ la nostra boa di salvataggio, qualcosa a cui spesso ci aggrappiamo nei momenti difficili. E come facciamo a stare a galla se neanche la musica è più “buona” come quella di una volta? Questo era il pensiero che volevo trasmettere con la scrittura di questa canzone!
Si intitola “Uomo per metà” il tuo album di prossima pubblicazione, cosa ci dovremmo aspettare da questo progetto?
In questo progetto ho cercato di utilizzare le sonorità che più mi hanno accompagnato nell’arco della mia vita. Ho parlato di me, di quello che sono, di quello che penso, delle mie esperienze personali. L’ho fatto in modo molto approfondito e profondo in alcuni brani, e in modo un po’ più leggero e ironico in altri.