11 Gennaio 2017
Nella società del progresso, dove ogni realtà materiale ed immateriale è soggetta ad un ciclo vitale predefinito, qualcosa resta estranea alla moderna clessidra del tempo e all’obsolescenza programmata: il Vintage.
Se pensate sia facile entrarne in possesso, vi sbagliate. E’ necessario impegno.
E’ il termine, abusato, a creare confusione.
Criterio fondamentale affinché un pezzo di moda, abito o accessorio, possa essere stimato come vintage è la sua appartenenza agli scorsi decenni. Deve avere vent’anni per essere considerato tale in Italia e in America, venticinque in Inghilterra.
Non è la datazione l’unico requisito. Un abito vintage si distingue da un abito di seconda mano per il suo essere caratterizzante di un epoca, per il valore accresciuto nel tempo e per la sua irriproducibilità odierna.
Questo è quanto di più strettamente teorico c’è da sapere.
Ma esistono delle storie.
Immaginatevi un saggio anziano seduto all’ombra di un parco soleggiato. Accanto, giovani ragazzi lo ascoltano. Le rughe sul suo volto raccontano la vita trascorsa, le sue mani ruvide la fatica e le sue parole sono quelle di chi può racconta la storia perché l’ha vissuta e può guardarne le diversità.
Un abito del passato è quel saggio anziano perché il vissuto di un’epoca e le mille storie che l’hanno abitata sono fatte anche di stoffa. Indossato e confuso, in questa modernità liquida, non annulla il presente, crea un magnifico paradosso, facendolo convivere con il passato. Il dono di un abito vintage è quello di essere veicolo di un duplice discorso, di una narrazione a priori, memoria di emozioni e sentimenti, e di una tutta da inventare, nel suo linguaggio comprensibile attraverso un processo reticolare e dunque sovrannazionale.
In questa società massificata, dove gli abiti sembrano godere di ubiquità, il vintage afferra il vero stendardo della libertà e colma il bisogno di differenziazione dell’uomo contemporaneo.
In questo eterno movimento di un uruboro assunto dal sistema moda, il vintage sfugge. Cristallizzato, non soggetto alla morte e alla resurrezione.
Costruite la vostra storia.
Perdetevi tra gli scaffali dei negozi vintage in Rione Monti, tra le botteghe di Via del Governo Vecchio, se siete coraggiosi esplorate i banchi di qualsiasi mercato romano o se volete andare sul sicuro, aspettate il weekend e proiettatevi in una nuova dimensione spazio temporale a Mercato Monti.